Paradèl
Il paradel è una specie di focaccia bassa o crêpe ottenuta con farina bianca, latte e uova, i più utilizzano solo farina e latte.
Ottima sia nella variante salato, servito con sfiziosi salumi e formaggi tipici della zona, che come dolce.
I nostri nonni usavano, al posto del latte per l'impasto, il "lachet" che è il siero prodotto dalla lavorazione di panna, burro e formaggio.
Ingredienti: farina bianca, latte, sale, olio o burro o strutto per la cottura, zucchero (per la variante dolce)
Ottima sia nella variante salato, servito con sfiziosi salumi e formaggi tipici della zona, che come dolce.
I nostri nonni usavano, al posto del latte per l'impasto, il "lachet" che è il siero prodotto dalla lavorazione di panna, burro e formaggio.
Ingredienti: farina bianca, latte, sale, olio o burro o strutto per la cottura, zucchero (per la variante dolce)
Patata bianca di Esino
La patata bianca di Esino, detta anche comunemente la biancona, è una varietà di patata tradizionalmente coltivata in Val d'Esino.
Nasce negli anni trenta del XX secolo a seguito di un'opera di selezione avviata nel 1927 da Giovanni Battista Rocca, parroco della chiesa di San Vittore a Esino Lario, che era intenzionato a introdurre elementi d'innovazione per l'agricoltura della valle che soffriva di una scarsa capacità di resa. La produzione dopo aver raggiunto l'apice negli anni sessanta andò incontro ad un progressivo declino a beneficio di varietà commercialmente più diffuse ed economiche. A partire dal 2009 è stata avviata la reintroduzione della coltivazione di questa tubero con anche il sostegno del Parco della Grigna Settentrionale. Viene utilizzata per la preparazione degli gnocchi, del purè e di altre specialità locali quali patole e ravioli.
Nasce negli anni trenta del XX secolo a seguito di un'opera di selezione avviata nel 1927 da Giovanni Battista Rocca, parroco della chiesa di San Vittore a Esino Lario, che era intenzionato a introdurre elementi d'innovazione per l'agricoltura della valle che soffriva di una scarsa capacità di resa. La produzione dopo aver raggiunto l'apice negli anni sessanta andò incontro ad un progressivo declino a beneficio di varietà commercialmente più diffuse ed economiche. A partire dal 2009 è stata avviata la reintroduzione della coltivazione di questa tubero con anche il sostegno del Parco della Grigna Settentrionale. Viene utilizzata per la preparazione degli gnocchi, del purè e di altre specialità locali quali patole e ravioli.
Ravioli di Sant’Antonio (patole)
I ravioli di Sant'Antonio, amichevolmente chiamati "patole", sono un piatto tipico tradizionale preparato in occasione della festa di Sant'Antonio Abate, patrono di Esino Lario superiore, Crès.
Sono preparati con un impasto di patate – ovviamente la patata bianca di Esino – e un ripieno di carne e formaggio contenente anche un pizzico di amaretto. Vengono conditi con burro versato, salvia e formaggio grattugiato.
Ingredienti: patata bianca di Esino, farina bianca, uova, pane secco, latte, pasta di salame, salsiccia o altro insaccato, aglio, prezzemolo, amaretti, finocchio selvatico, burro, noce moscata, salvia, formaggio grattugiato, sale
Sono preparati con un impasto di patate – ovviamente la patata bianca di Esino – e un ripieno di carne e formaggio contenente anche un pizzico di amaretto. Vengono conditi con burro versato, salvia e formaggio grattugiato.
Ingredienti: patata bianca di Esino, farina bianca, uova, pane secco, latte, pasta di salame, salsiccia o altro insaccato, aglio, prezzemolo, amaretti, finocchio selvatico, burro, noce moscata, salvia, formaggio grattugiato, sale
Paradèl
Il paradel è una specie di focaccia bassa o crêpe ottenuta con farina bianca, latte e uova, i più utilizzano solo farina e latte.
Ottima sia nella variante salato, servito con sfiziosi salumi e formaggi tipici della zona, che come dolce.
I nostri nonni usavano, al posto del latte per l'impasto, il "lachet" che è il siero prodotto dalla lavorazione di panna, burro e formaggio.
Ingredienti: farina bianca, latte, sale, olio o burro o strutto per la cottura, zucchero (per la variante dolce)
Ottima sia nella variante salato, servito con sfiziosi salumi e formaggi tipici della zona, che come dolce.
I nostri nonni usavano, al posto del latte per l'impasto, il "lachet" che è il siero prodotto dalla lavorazione di panna, burro e formaggio.
Ingredienti: farina bianca, latte, sale, olio o burro o strutto per la cottura, zucchero (per la variante dolce)
Ravioli di Sant’Antonio (patole)
I ravioli di Sant'Antonio, amichevolmente chiamati "patole", sono un piatto tipico tradizionale preparato in occasione della festa di Sant'Antonio Abate, patrono di Esino Lario superiore, Crès.
Sono preparati con un impasto di patate – ovviamente la patata bianca di Esino – e un ripieno di carne e formaggio contenente anche un pizzico di amaretto. Vengono conditi con burro versato, salvia e formaggio grattugiato.
Ingredienti: patata bianca di Esino, farina bianca, uova, pane secco, latte, pasta di salame, salsiccia o altro insaccato, aglio, prezzemolo, amaretti, finocchio selvatico, burro, noce moscata, salvia, formaggio grattugiato, sale
Sono preparati con un impasto di patate – ovviamente la patata bianca di Esino – e un ripieno di carne e formaggio contenente anche un pizzico di amaretto. Vengono conditi con burro versato, salvia e formaggio grattugiato.
Ingredienti: patata bianca di Esino, farina bianca, uova, pane secco, latte, pasta di salame, salsiccia o altro insaccato, aglio, prezzemolo, amaretti, finocchio selvatico, burro, noce moscata, salvia, formaggio grattugiato, sale
Patata bianca di Esino
La patata bianca di Esino, detta anche comunemente la biancona, è una varietà di patata tradizionalmente coltivata in Val d'Esino.
Nasce negli anni trenta del XX secolo a seguito di un'opera di selezione avviata nel 1927 da Giovanni Battista Rocca, parroco della chiesa di San Vittore a Esino Lario, che era intenzionato a introdurre elementi d'innovazione per l'agricoltura della valle che soffriva di una scarsa capacità di resa. La produzione dopo aver raggiunto l'apice negli anni sessanta andò incontro ad un progressivo declino a beneficio di varietà commercialmente più diffuse ed economiche. A partire dal 2009 è stata avviata la reintroduzione della coltivazione di questa tubero con anche il sostegno del Parco della Grigna Settentrionale. Viene utilizzata per la preparazione degli gnocchi, del purè e di altre specialità locali quali patole e ravioli.
Nasce negli anni trenta del XX secolo a seguito di un'opera di selezione avviata nel 1927 da Giovanni Battista Rocca, parroco della chiesa di San Vittore a Esino Lario, che era intenzionato a introdurre elementi d'innovazione per l'agricoltura della valle che soffriva di una scarsa capacità di resa. La produzione dopo aver raggiunto l'apice negli anni sessanta andò incontro ad un progressivo declino a beneficio di varietà commercialmente più diffuse ed economiche. A partire dal 2009 è stata avviata la reintroduzione della coltivazione di questa tubero con anche il sostegno del Parco della Grigna Settentrionale. Viene utilizzata per la preparazione degli gnocchi, del purè e di altre specialità locali quali patole e ravioli.